Preambolo polemico
La spinta viene da un post del buon Michele Boldrin intitolato Il governo Monti ed il continuismo, ispirato a sua volta da una lettera un po' estemporanea del nostro caro Primo Ministro al Corriere della Sera. Per quanto mi piacciano generalmente gli articoli scritti da Boldrin e dalla maggior parte della sua gang, questo mi ha lasciato un po' cosi'. Vorrei percio' sproloquiare per un quarto d'ora sui grandi temi che tale articolo utilmente porta al centro della discussione:- Possiamo salvare l'economia italiana dal declino?
- Che cosa sta facendo Monti a questo proposito, e perche'?
- Ci piace quello che sta facendo? e che altro andrebbe fatto?
Primo: dalla Lettera di Monti ai Milanesi, versetti 1:4:
Caro Direttore,Vedete cosa succede a mandare le catene di Sant'Antonio dove ci si lamenta che i parlamentari c'hanno il telefonino gratis? Che adesso Monti non c'ha neanche il treggi' per leggersi il Corriere Online e deve andare all'edicola centrale di Shibuya a prendersi la Repubblica stampata in bianco e nero con le notizie dell'altro ieri.
vedo solo ora che alcune considerazioni da me fatte in una conferenza tenuta l'altro ieri a Tokyo presso il giornale Nikkei hanno suscitato vive reazioni in Italia.
Secondo: dalla Lettera di Boldrin ai Romani, Paragrafo 5:
Nel caso non si fosse capito Mario Monti si candida a futuro inquilino del Colle o a prossimo Presidente del Consiglio.Al che, mi devo essere perso qualcosa di grosso perche' avevo creduto a Monti quando ha detto (Paragrafo 9):
torneranno governi «politici», come è naturale (perfino in Giappone, ho dichiarato che il sottoscritto sparirà e che il «montismo» non esiste!).Qui veramente chiedo l'aiuto dei lettori per una spiegazione.
Terzo e ultimo: l'avanzo primario. Qui non ho molto da citare perche' Boldrin, sostenendo che nessun governo dal 1990 ad oggi ha tentato di fare alcunche' per ridurre le cause strutturali dell'indebitamento italiano, glissa sul decennio 2000-2010 nel quale
i governi Berlusconi si sono sempre adoperati per diminuire l'avanzo primario aumentato dagli altri governi (nei periodi 1996-2001 e 2006-2008), minando così alla base il percorso di risanamento delle finanze pubbliche(cito da un altro articolo sullo stesso sito). Per carita' va bene tutto ma fare di tutta l'erba un fascio mi sembra un po' affrettato. Abbiamo avuto governi mediocri, e governi tragici.
Il sugo della storia
Ma le quibbles di cui sopra non vi interessano. L'altra mattina, trovandomi a Nuova York, mi sono imbucato a una colazione sponsorizzata dall'Economic Club of New York, dove un banchiere pezzo grosso in pensione presentava un libro. Il tipo raccontava che "bisogna fare le riforme in Europa, ma in molti paesi si pensa di potercesela cavare sempre, di avere ancora tempo per i battibecchi, eccetera eccetera". Aggiungeva poi che almeno in Italia "finora tutto bene, Monti sembra stare facendo quel che deve fare".Mi sono chiesto - e purtroppo non ho avuto occasione di chiedere - che cosa deve fare Monti? E' una domanda che ho gia' da un po'. E' salito al potere come "tennico", dicendo esplicitamente di non voler fare il politico. Ha alzato le tasse. Nel breve termine, purtroppo andava fatto. Ha detto che gli dispiaceva. Bene. Ha dato una stretta all'evasione, non so i dettagli, mi e' sembrato un po' una cosa da stato di polizia, ma tanto l'Italia e' gia' uno stato di polizia, quindi va bene cosi'. Bene. Poi ha detto, misure per la crescita. Cosa c'e' di piu' "politico" in natura della crescita? Praticamente, la politica esiste perche' non siamo d'accordo su che cosa fare per favorire la crescita.
Beh, per Monti, la crescita si favorisce tramite "liberalizzazioni" e "riforma del lavoro". Quindi, il pacchetto Monti ha finito per essere il classico pacchetto-purga FMI (austerita' + riduzione del potere contrattuale di proletariato e caste varie), soltanto autoimposto. Non vi e' sfuggito come e' stato osannato all'estero, vero? tutti a dire "che bravo Monti" eccetera eccetera. Ma essendo io uno scettico, non ho posizioni preconcette. Se il pacchetto purga funziona (assumendo che si riesca a far passare dal parlamento) ben venga.
Di riforma del lavoro non sono un esperto e parlero' poco. Quello che dico e' che semplicemente l'idea di avere due classi di lavoratori (specialmente per contributi pensione e TFR) non mi e' mai piaciuta. Ovvio che quando tutti i contratti "flessibili" sono stati introdotti, si era detto come andava a finire, quindi questa riforma sembra a me piu' che altro una razionalizzazione dello zoo legale esistente. (Un lavoro da "tennico", appunto). Quindi qui non e' che sia successo granche'.
Di liberalizzazioni pure non sono un esperto, ma ho notato con piacere che e' stata tentata (timidamente) la "liberalizzazione" dei notai. Il sistema legale italiano e' uno dei piu' gravi ostacoli alla crescita, e in questo includo la lentezza del sistema giudiziario, la farraginosita' e arbitrarieta' delle leggi, e l'esistenza dei notai. Questi tre elementi sono dei macigni che bloccano la via dell'investimento, nostrano ed estero. Il sistema giudiziario e' lento e imprevedibile, rendendo i diritti dei cittadini (e peggio ancora degli investitori stranieri) una questione di legge del piu' forte. Le leggi sono talmente complicate che era meglio farle scrivere a Goedel - a volte danno luogo a questioni indecidibili all'interno del sistema (chiedete come e' semplice l'IVA a un commercialista qualunque). Vien da pensare che l'arbitrarieta' delle regole sia creata di proposito per creare preziose opportunita' per l'amministratore pubblico che le deve interpretare. I notai, un residuo dell'era medievale, creano costi di transazione di ordini di grandezza superiore al beneficio sociale. Quindi ben venga una liberalizzazione, cosi' almeno il costo dei servizi di un notaio dovrebbe avvicinarsi al beneficio marginale (eh, eh). Purtroppo pero' la "liberalizzazione" proposta consiste nell'aumento del numero delle licenze. Non e' ovvio che questa sia una soluzione permanente; anche assumendo che la popolazione e l'economia italiana siano in declino (quindi il numero di notai per abitante o per transazione aumenta naturalmente), il titolo e' praticamente ereditario, il che non favorisce molto la competizione dopo una botta una tantum.
E si liberalizzano i taxi, che sara' pure una cosa buona, ma i tassisti non fanno mai tanti soldi. Non e' certo colpa loro se l'economia non funziona. Certo, ci piacerebbero piu' tassisti in giro, e a meno, ma vabbeh. Quindi anche in questo caso non e' successo granche'.
Eh. Vedremo un po' che cosa succede nei prossimi mesi, ma per adesso non si e' fatto granche'. Rimango dell'opinione che il declino e' una cosa che puo' essere arrestata in qualunque momento. Torneremo in una successiva puntata con opinioni piu' "politiche" su come stimolare la crescita, ad uso e consumo del prossimo governo.
Nessun commento:
Posta un commento